
Bandiera del Tibet: un'effige che non può sventolare
La bandiera del tibet è stata introdotta nel 1912 dal XIII Dalai Lama ed è stata utilizzata fino al 1950, anno in cui 40.000 soldati dell'Esercito di Liberazione Popolare, con una campagna bellica pianificata dal futuro leader Deng Xiaoping, entrarono in Tibet frantumando il presidio militare tibetano, ed occuparono la parte occidentale del paese assegnando la status di territorio a statuto speciale. La bandiera fu subito dichiarata illegale dal governo cinese e sostituita con la bandiera della Cina.
Una bandiera proibita
Attualmente la bandiera tibetana è utilizzata del governo tibetano in esilio con sede a Dharamsala (India), ed è bandita in territorio cinese perché considerata simbolo di "separatismo"e chiunque la possiede e la mostra può essere accusato e rischia pene detentive molto severe.
Il Tibet però rivendica una sua autonomia e indipendenza politica dovuta alle differenze etniche, linguistiche, culturali, dei costumi e soprattutto della religione. Lhasa è la capitale e la città principale, posta a 3650 m.s.l., con una popolazione di circa 3 milioni. Data che altitudine media della regione tibetana è circa 4900 m.s.l., il paese è detto il "Tetto del Mondo".
I particolari della bandiera
Il disegno è complesso e costituito da moltissimi simboli:
- La gloriosa e bellissima montagna innevata che rappresenta l'altopiano del Tibet stesso, anche conosciuto come "paese delle nevi".
- Sei raggi rossi attraverso il cielo blu (che occupano circa i tre quarti della bandiera), simbolo delle sei tribù (Se, Mu, Dong, Tong, Dru e Ra) che secondo le leggende diedero origine al popolo del Tibet, e che hanno diritto di godere in modo eguale del loro territorio.
- Un sole splendente simbolo di gioia che rappresenta la libertà, la felicità materiale e spirituale e la prosperità per tutti gli esseri viventi in terra tibetana.
- Due leopardi delle nevi (detti kilin) per simboleggiare l'unione tra la vita secolare e la vita spirituale.
Il leopardo delle nevi ha è un simbolo araldico importante nella cultura dei popoli turchi dell'Asia centrale, presso i quali è noto come irbis o bars, e ancora oggi compare su molti stemmi dell'Asia centrale. Non ha nemici naturali alle altitudini a cui vive (a parte l'uomo) ed ha quindi svolto un ruolo da superpredatore: da questo si capisce anche l'importanza che ha come simbolo di potere e diritto a governare, espresso nella bandiera dalla posizione aggressiva dei due animali. - L'altro emblema che reggono i leopardi è la ruota dello yin e yang, vale a dire il principio infinito di causa ed effetto, e rappresenta la pratica delle dieci virtù e dei sedici modi di condotta umani.
- Sopra la ruota, avvolti da fiamme splendenti, i "tre Gioielli supremi" del buddhismo: il Buddha, il Dharma (la legge) ed il Sangha (i custodi della legge, ovvero i monaci).
- Il bordo giallo, presente solo su tre lati, simboleggia il diffondersi dell'insegnamento del Buddha, paragonabile ad oro purissimo, attraverso spazio e tempo senza limiti.
Il futuro della bandiera
Dopo che la bandiera è stata messa al bando, ci sono state molte manifestazioni a favore della sovranità tibetana e molte dichiarazioni a favore della legittimità cinese, e non è facile prevedere se un giorno la bandiera del Tibet sventolerà libera di nuovo o rimarrà per sempre un simbolo nascosto.
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