Il giglio di Firenze, uno stendardo ricco di storia e curiosità
Lo stendardo è una insegna per lo più di forma rettangolare, in tela, seta o velluto, spesso bipartite o listate e frangiate, spesso dipinte o ricamate, distese in tutta la loro larghezza sul pennone attaccato orizzontalmente a un'asta verticale.
Molto spesso nello stendardo vengono riportati i simboli che rimandano al proprio antico e glorioso passato, ecco alcuni esempi:
- la città di Roma porta sul suo stemma la sigla S.P.Q.R (Senatvs PopvlvsQve Romanvs – il Senato e il Popolo Romano), in memoria delle glorie della Roma Antica;
- Torino, in ricordo dell’animale adorato dai Tauri, l’antica popolazione celtica che fondò la città nel III secolo a.C., ha come simbolo un toro;
- Firenze porta come stemma un simbolo che la contraddistingue dal medioevo: il giglio, che in araldica è detto “giglio bottonato” ma che è ormai conosciuto in tutto il mondo anche come “giglio di Firenze”.
Simboli araldici: il giglio bottonato
Il primo fatto molto curioso è che il cosiddetto giglio fiorentino non sarebbe la raffigurazione di un giglio vero e proprio, ma di un giaggiolo (o iris pallido), pianta della famiglia delle Iridaceae, molto comune nelle campagne toscane. Il giglio (o Lilium) è della famiglia delle Liliaceae, e seppur i due generi di piante appartengano alla stessa divisione, classe e ordine, sono fiori ben distinti.
Non ci sono purtroppo fonti storiche concrete che spieghino come questo fiore venne scelto o assegnato alla città di Firenze, ma è certo che venne usato come insegna di quei fiorentini che parteciparono alla Prima Crociata (1096-1099). Alcuni storici pensano che tale simbolo debba essere ricollegato al culto della Madonna, il cui fiore è appunto il giglio, ma ci sono varie ipotesi e nessun fatto certo.
Quindi il giglio, oppure iris o giaggiolo, che cresce spontaneamente nelle campagne fiorentine: questo fiore prezioso è collegabile con Firenze fin da dove è possibile ricostruire con le cronache e mantenuto nelle sue varie vicissitudini storiche. Neanche il fascismo, che pure provò ad abbinarlo al fascio littorio, riuscì a modificarlo.
Genesi e sviluppo dello stendardo
Il primo stendardo aveva i colori invertiti rispetto a quello attuale: giglio bianco su sfondo rosso. Il rosso rimanda allo stemma del marchese Ugo di Toscana (950-1001), molto onorato nella città per il suo ruolo preminente nella costruzione della Badia Fiorentina; il bianco si deve all’unione con Fiesole: l'antica città etrusca apportò grandi benefici commerciali e diplomatici e a Firenze, dando una spingendo così la città a crescere e diventare una delle più importanti delle penisola. Il bianco e il rosso ritorneranno spesso nell’araldica fiorentina.
Il simbolo della città rimase tale per quasi duecento anni, quando nel 1251 venne cambiato in quello attuale invertendo i colori. Furono le lotte tra guelfi e ghibellini del secolo XIII che suscitarono tale modifica. Nel 1251, infatti, i ghibellini, nonostante erano stati sconfitti ed esiliati dalla città, continuavano a fregiarsi del simbolo cittadino: la parte guelfa, che si pose saldamente a governare il comune, decise di invertire i colori, per distinguersi dagli osteggiati nemici.
Dal quel lontano 1251 il simbolo di Firenze è rimasto immutato, e addirittura dall'anno seguente venne deciso di inciderlo sulla nuova moneta cittadina: il fiorino. Ed è stato proprio grazie potere del denaro che il simbolo del giglio fiorentino divenne famoso in tutta Europa, in quanto il fiorino d’oro divenne una specie di dollaro del Basso Medioevo, imponendosi come moneta di scambio nei commerci internazionali.
Centro Forniture è una realtà giovane e dinamica, che offre una vasta scelta di bandiere ed accessori, visita ora il nostro catalogo online e contattaci per qualsiasi personalizzazione!